La comparsa di macchie bianche sulla pelle è un sintomo che può essere ricondotto a diverse patologie. Spesso, vista la somiglianza della manifestazione, Vitiligine e Pitiriasi possono essere confuse, si tratta invece di problemi ben diversi e da trattarsi con modalità differenti. E’ importante, allora, distinguere le due cose e fare chiarezza riguardo a ciò che questi due disturbi possono comportare.
Quali sono le cause di Vitiligine e Pitiriasi?
Queste due patologie cutanee si distinguono radicalmente a partire dalla loro origine. Infatti, la Vitiligine è un problema legato a un processo autoimmune. Le macchie bianche (ipopigmentazione locale) sulla cute sono causate dalla scomparsa del pigmento melanico, la sostanza che dà alla nostra pelle il suo naturale colore. La vitiligine attacca proprio la cellula che produce melanina. Questo tipo di manifestazione non è connessa ad altre alterazioni della salute o del fisico. Nonostante nei pazienti affetti da vitiligine si evidenzino difetti a carico della melanina presente anche in altri organi, come la retina o la coclea (orecchio), questi non hanno conseguenze sulle funzioni degli organi in questione. Secondo alcuni studi la vitiligine è indicata come una malattia genetica, si tratta tuttavia di un’ipotesi mai del tutto verificata. Se nel 30% dei casi è possibile individuare un parente affetto da vitiligine nei primi due gradi di familiarità, nel restante 70% dei casi questa condizione non si verifica.
La Pitiriasi Versicolor, invece, è una micosi causata dal fungo Pityrosporum orbicolare, un organismo che è fisiologicamente presente sulla nostra pelle di solito senza creare disturbi. In corrispondenza di una produzione di sebo eccessiva o di motivi legati alla genetica può aver luogo un abbassamento delle difese immunitarie, in questo modo il fungo può diventare aggressivo e bloccare la produzione di melanina, causando la comparsa di chiazze chiare generalmente localizzate su collo, torace e schiena. Il colore delle macchie può variare dal rosa al beige e al marroncino, è da questa caratteristica che viene appunto il nome versicolor.
Vitiligine e Pitiriasi sono contagiose?
Sebbene siano così diverse, queste patologie della cute hanno un punto in comune: entrambe non sono contagiose. La Vitiligine non è una malattia contagiosa né dolorosa, ma talvolta le macchie possono essere accompagnate da prurito. Per quanto riguarda la Pitiriasi si tratta di un’infezione cutanea che non si trasmette. e non comporta, comunque, conseguenze cliniche gravi. Tuttavia, entrambi i disturbi possono causare un disagio psicologico legato a quello che è percepito come un inestetismo particolarmente fastidioso.
Quali sono i trattamenti per Vitiligine e Pitiriasi Versicolor?
La visita dermatologica è necessaria affinché la patologia sia individuata correttamente. L’occhio di un professionista saprà distinguere pitiriasi e vitiligine soprattutto dall’aspetto delle chiazze.
Le macchie della vitiligine, infatti, sono ampie, color bianco latte e si localizzano anche a mani e piedi, mentre quelle della pitiriasi sono tonde e più sfumate.
La pitiriasi prevede un trattamento a base di farmaci antimicotici da prendere per bocca oppure come spray o crema, da applicare su tutta la parte interessata dall’inestetismo.
La vitiligine è stata invece considerata per molto tempo un disturbo difficilmente curabile. Tuttavia, con un lungo percorso di ricerca che si è articolato nelle due direzioni dell’analisi della cute e del sistema immunitario si sono potuti concepire protocolli terapeutici sempre più efficaci, in grado di regolare al meglio la risposta immunitaria e di provocare l’interruzione dell’attacco autoimmune, causa della comparsa delle chiazze tipiche della vitiligine e, contemporaneamente, di indurre la produzione di nuovi melanociti. Da questo approccio è nato il Protocollo controfasico, un’innovativa modalità terapeutica per la cura della vitiligine, ideata e sviluppata dal Dr. Giovanni Menchini e dal suo team in oltre 20 anni di studi e di esperienza diretta con oltre 12mila pazienti. Un sistema che attualmente è unanimemente riconosciuto come l’arma più efficace nella cura della vitiligine ed è citato in numerose pubblicazioni scientifiche e letture congressuali.